Cicerchie
Le cicerchie appartengono alla famiglia delle Fabacee, come il fagiolo, i ceci e le fave. Sono originarie del bacino del Mediterraneo e costituiscono una coltura antichissima: già venivano coltivate in Mesopotamia più di 8.000 anni fa. Le regioni dove è più frequente incontrarle sono la Puglia, l’Umbria, il Lazio, le Marche e il Molise. Le cicerchie, seppur rare, hanno ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italianoda parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Benefici nutrizionali
In 100 g di cicerchie troviamo: 330 kcal, 24 g di proteine, 46 g di carboidrati, 2,4 g di grassi, 13,9 g di fibre. Sono inoltre ricche di polifenoli, sali minerali, calcio e fosforo, e vitamine del gruppo B.
Se ne sconsiglia un consumo eccessivo per la presenza di una neurotossina, la latirina, contenuta nelle cicerchie in quantità variabile a seconda delle caratteristiche del terreno e delle condizioni ambientali. Questa tossina viene facilmente eliminata seguendo alcuni semplici accorgimenti come lasciare le cicerchie in ammollo nell’acqua salata per almeno 12-24 ore. Prima di procedere alla cottura è inoltre consigliabile cambiare l’acqua dell’ammollo.
Usi in cucina
Si prestano in particolar modo per la preparazione di zuppe e vellutate, ma possono essere affiancate come semplice contorno a secondi piatti a base di carne o pesce. Ottime anche come condimento per pasta.
Le informazioni riportate sono state elaborate dalla Dott.ssa Lucia Brandimarte, Biologa Nutrizionista che dal 2013 si occupa di educazione alimentare, con interesse particolare alle problematiche legate all’obesità del bambino e dell’adulto, nonché alle esigenze nutrizionali correlate ai vari aspetti della vita della donna, quali gravidanza, allattamento e menopausa.
Recentemente ha praticato un tirocinio presso l’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, incentrato sulla nutrizione oncologica, sia come prevenzione che come supporto alla terapia farmacologica.