Proprietà nutrizionali orzo perlato

Orzo perlato

L’orzo (Hordeum vulgare o Hordeum sativum) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Graminacee, che trova le sue origini in Asia. I Babilonesi utilizzavano l’orzo per produrre la birra già nel III secolo a.C. I Greci e i Romani si alimentavano soprattutto con l’orzo, che era alla base di pane e zuppe. I gladiatori si cibavano d’orzo per le sue qualità energiche.

Con l’affermarsi del frumento, l’orzo divenne poi il cereale da destinare alle classi più povere, fino a tutto il Medioevo.

Benefici nutrizionali

L’orzo ha una composizione in macronutrienti simile a quella del mais, con un maggior contenuto lipidico e proteico. Insieme all’avena è uno dei cereali a più basso indice glicemico. Ha un notevole contenuto in fibre, di conseguenza durante la cottura tende ad assorbire molto acqua, il che lo rende un alimento particolarmente saziante e tutto sommato ipocalorico.

Sul fronte delle peculiarità nutrizionali, l’orzo perlato si rivela lievemente più povero rispetto alla controparte integrale o decorticata: aumentano infatti i carboidrati a discapito delle fibre alimentari, utili per la digestione, così come di sali minerali a acidi grassi come gli omega-3.100 grammi di orzo perlato apportano circa 343 calorie, 68,5 g di carboidrati, 8,8 g di proteine e 1,8 g di grassi. Sempre in un etto di prodotto, si rilevano circa 9 grammi di fibre solubili e insolubili, quindi sali minerali come potassio, sodio, ferro, calcio e fosforo. In merito a quest’ultimo elemento, l’orzo perlato rappresenta una fonte d’approvvigionamento particolarmente indicata: può raggiungere, infatti, il 25-29% della razione giornaliera raccomandata. Tra gli amminoacidi, invece, si elencano principalmente tiamina, riboflavina e niacina. Qualora si optasse per l’orzo perlato, di conseguenza, sarà utile aggiungere al pasto anche una buona dose di fibre vegetali da frutta e verdura, quindi compensare gli omega-3 anche con del pesce, qualora non si seguisse una dieta vegana o vegetariana.

Usi in cucina

L’orzo si utilizza in vari modi: in grani, per realizzare zuppe, orzotti e insalate; in farina, per la preparazione di pasta e prodotti da forno; in polvere solubile, per ottenere una bevanda dal sapore simile a quello del caffé. Viene inoltre usato come ingrediente per la preparazione di alcolici, in particolare birra e whisky.

Le informazioni riportate sono state elaborate dalla Dott.ssa Lucia Brandimarte, Biologa Nutrizionista che dal 2013 si occupa di educazione alimentare, con interesse particolare alle problematiche legate all’obesità del bambino e dell’adulto, nonché alle esigenze nutrizionali correlate ai vari aspetti della vita della donna, quali gravidanza, allattamento e menopausa.

Recentemente ha praticato un tirocinio presso l’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, incentrato sulla nutrizione oncologica, sia come prevenzione che come supporto alla terapia farmacologica.