
Roveja decorticata
La Roveja è una varietà di pisello chiamata anche pisello dei campi dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, grigio. Ha un sapore simile alla fava. Questo legume è stato importato in Europa dal Medio Oriente, conosciuto fin dal Neolitico, ma ultimamente praticamente scomparso dalle nostre produzioni. La coltivazione della roveja si trova ormai soltanto nell’Italia Centrale, in particolare nelle Marche e in Umbria, dove gli agricoltori vogliono diversificare le colture e riscoprire le tradizioni. La roveja è resistente anche alle basse temperature e non ha bisogno di molta acqua. Cresce anche in forma spontanea, lungo le scarpate e nei prati.
La roveja decorticata è ottenuta dalla lavorazione del chicco intero, in cui i semi vengono privati del tegumento (buccia). Tale processo consente di ridurre notevolmente i tempi di cottura, ovviando così alla pratica dell’ammollo.
Benefici nutrizionali
Notevole è la sua valenza nutritiva: è infatti un alimento altamente proteico, naturalmente a basso contenuto di sale, fornisce un buon apporto di fibre, carboidrati e possiede pochissimi grassi e preziosi minerali come fosforo e potassio. In 100 g di prodotto troviamo 330 Kcal, 24,7 g di proteine, 46,5 g di carboidrati, 2 g di grassi e 13,5 g di fibra alimentare, che contribuisce al miglioramento della funzionalità intestinale.
Usi in cucina
La roveja decorticata non necessita di ammollo e cuoce in soli 30 minuti. È particolarmente adatta alla preparazione di zuppe e vellutate, ma può essere servita anche come un semplice contorno, o ancora come purea su delle fette di pane tostato. Può essere usata anche per arricchire insalate estive, alle quali conferisce un sapore rustico e deciso.

Le informazioni riportate sono state elaborate dalla Dott.ssa Lucia Brandimarte, Biologa Nutrizionista che dal 2013 si occupa di educazione alimentare, con interesse particolare alle problematiche legate all’obesità del bambino e dell’adulto, nonché alle esigenze nutrizionali correlate ai vari aspetti della vita della donna, quali gravidanza, allattamento e menopausa.
Recentemente ha praticato un tirocinio presso l’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, incentrato sulla nutrizione oncologica, sia come prevenzione che come supporto alla terapia farmacologica.